Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo articolo autobiografico ti parlerò del mio primo computer che, guarda caso, fu proprio un Mac!
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Computer o motorino
Non ricordo che periodo fosse ma dovevamo essere intorno al ‘96 e finalmente in famiglia si parlava di comprarmi un computer, una cosa che mi sembrava di desiderare da un’eternità. Purtroppo ho dovuto rinunciare al motorino per averlo, ma ne è valsa la pena. Presa questa importante decisione, si cominciò a girare tra vari negozi alla ricerca del prodotto giusto per un utente come me, alle prime armi e poco interessato ai videogiochi.
Il computer nero
Fortunatamente un mio amico (e utente Mac) mi aveva parlato a lungo dei Mac e delle loro caratteristiche, avevo avuto modo di provarli, e in effetti mi erano piaciuti molto, anche perché non erano le classiche macchine da gioco dei miei amici utenti PC, venivano invece usati in altro modo e per altri obiettivi con software che mi piacevano un sacco. Un giorno mi recai da SerData (allora probabilmente l’unico rivenditore Apple a Bologna) e, appena entrato, fui fulminato da un computer tutto nero (una roba mai vista) con una tastiera dai tasti comodissimi e che occupava davvero poco spazio sulla scrivania. Avevo già deciso (questo la dice lunga sulle mie competenze di allora).
Il mio primo computer
Era un Macintosh Performa 5400/180, un All-in-one completo davvero di tutto.
Ridiamo un po’ vedendone le caratteristiche (per allora discrete):
- Processore PowerPC 603ev a 180Mhz
- RAM 8MB (se non ricordo male)
- Disco rigido HDD da 1,6GB
- Monitor 15″ CRT con risoluzione di 832×624
- Floppy Drive
- Lettore CD 4x
- Slot di espansione con scheda di acquisizione e sintonizzatore per ingresso Antenna TV e video RCA.
- Porte di connessione 1 ADB, 2 Porte seriali Mini DIN-8, 1 SCSI DB-25, Ingresso e uscita audio, Ethernet 10/100 BASE-T, PCI e Comm II, Porta Ir.
- Altoparlanti stereo SRS e Microfono frontale.
- Sistema operativo Mac OS 7.5.3
Entusiasmante
Nonostante non fosse certo un computer potentissimo, mi permetteva di fare tantissime cose molto interessanti grazie ai molti software preinstallati. Tra tutti ricordo bene Claris Works e, in particolare, Avid Video Shop, che mi permise di imparare a acquisire video, montarli ed esportarli.
Fu entusiasmante e a quei tempi imparai tantissime cose “di base” che poi mi sono state di grande aiuto in tutto quello che ho poi realizzato con la tecnologia.
Con qualche limite
Erano anni tremendi per Apple, lo scoprì solo molto a posteriori, questo era un problema per le periferiche da collegare al mio Mac che erano davvero poche e costose. La stampante era di Apple, il costosissimo masterizzatore SCSI di LaCie, come memorie esterne usai gli Zip Drive di Iomega (anche quelli mi sembra SCSI). E poi soprattutto nel ’98 uscì Starcraft e l’attesa per l’uscita della versione Mac fu lunga. Lo so che avevo detto di non essere interessato ai videogiochi, ma ci sono sempre delle eccezioni.
Problemi
Il sistema operativo era scarno e poco stabile, Apple aveva ragione a voler investire su un sistema operativo più moderno (stava lavorando a Copland).
Dopo qualche anno si ruppe il tasto di accensione sul retro dello schermo, fortunatamente su ON, quindi non si poteva più spegnere del tutto, si poteva solo via software. Un male da poco, ma solo perché mi era andata fatta bene.
L’alba della rivoluzione
Nel 1998 uscì l’iMac e tutto cominciò a cambiare in meglio per gli utenti, mi resi conto che, se le cose fossero continuate così, presto il Mac si sarebbe diffuso a macchia d’olio, in realtà la strada era ancora tanta, ma il risultato sarebbe stato raggiunto.
Conclusioni
Il mio primo computer è stato per me una vera e propria ossessione, ho imparato così tanto dal mio Performa che ho deciso che non sarei mai più tornato indietro e sarei diventato un esperto del mondo dei computer e in particolare dei Mac, e tutto sommato è andata proprio così.
Anni dopo, intorno al 2000, decisi di venderlo per passare a un nuovo computer (sempre un Mac ovviamente), eravamo in piena epoca colorata e traslucida (quella lanciata da iMac) e non vedevo l’ora di avere un Mac di quel tipo tutto per me, ma questa è un’altra storia.
Fonti: Apple History, MacTraker, Wikipedia