Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo articolo un po’ autobiografico, ti parlerò del mio secondo computer: il PowerMac G3 Blu e Bianco.
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La potenza del G3
I PowerMac G3 erano Mac pensati per i professionisti e montavano i nuovi processori PowerPC G3 nati dall’alleanza AIM. Esistevano già da qualche anno quando, in seguito al tormentone di iMac, uscì un modello in versione blu e bianca. Quella che i miei (sotto la mia guida) decisero di comprare.
Colorato e facile da aprire
Il PowerMac G3 Blue e Bianco (1999) fu il primo computer desktop di fascia professionale a essere rilasciato da Apple dopo il lancio di iMac e incredibilmente, per una macchina professionale del tempo, aveva un case colorato che riprendeva lo stesso stile di iMac.
Il case integrava delle comode maniglie e si apriva di lato a ribalta rendendo l’upgrade un gioco da ragazzi. Era realizzato in un fresco case di policarbonato traslucido dai dettagli bondi blue.
Caratteristiche
- Processore IBM PowerPC 750 “G3” fino a 450MHz
- RAM fino a 1GB
- Disco rigido HDD fino a 12 GB
- Scheda video Ati Rage 128 GL con 16MB di VRAM
- Lettore DVD
- Connettori: VGA, Ethernet 10/100, Modem 56K, ingresso e uscita audio, 1 ADB, 2 USB, 2 FireWire
- Espansione interna: spazio per hard disk aggiuntivi e per schede PCI.
- Sistema operativo: Mac OS 8.5.1 fino a Mac OS X 10.4.11
Il primo Mac professionale senza SCSI
Fino alla rivoluzione dell’iMac le periferiche veloci (e costose) usavano la scomodissima porta SCSI che era assente su questo nuovo Mac. La scelta, come spesso accade a Apple, fece scalpore e rallentò la vendita di questo modello in un primo momento. Io ricordo che per il mio masterizzatore mi presi una scheda PCI con la SCSI. Quando cominciarono a diffondersi le periferiche FireWire il problema svanì completamente.
Il primo Mac Open Firmware
Il PowerMac G3 Blu e Bianco è stato il primo Mac con architettura “ New World” basato su Open Firmware, un progetto di Sun per scrivere firmware indipendenti dal sistema operativo.
I problemi del controller IDE
Fece clamore un problema dei primi modelli che avevano grosse difficoltà con l’aggiunta di hard disk addizionali. Fortunatamente non sono incappato in questo problema che fu risolto in una revision B. (Che probabilmente è quella che ho comprato)
Il delirio del passaggio a Mac OS X
Il mio secondo computer era una macchina stupenda, ancora di più perché lo comprai con il suo gigantesco monitor CRT 17” abbinato, davvero bellissimo. Lo usai con soddisfazione, ma purtroppo i problemi cominciarono con l’arrivo di Mac OS X.
Non perché il nuovo sistema operativo fosse scadente, anzi, era stupendo fin dalla prima release, ma perché i vecchi driver non funzionavano sul nuovo OS e molte applicazioni non erano ben compatibili. Se tutti i più famosi programmi rilasciarono update dedicati a sistemare i problemi, molti driver non arrivarono mai (come ho raccontato qui). Tutte le volte che dovevo fare una scansione ero costretto a riavviare in Mac OS 9, idem per masterizzare, ma i programmi li tenevo quasi tutti su Mac OS X perché lo preferivo, insomma mi capitava spesso di dover fare avanti e indietro e la cosa era davvero molto frustrante, anche perché non potevo certo ricomprarmi tutte le periferiche da un giorno all’altro.
Conclusioni
Il PowerMac G3 fu un computer stupendo dentro e fuori, ma tutte queste difficoltà (davvero poco in stile Mac) nel giro di qualche anno mi portarono a un periodo di disaffezione dai prodotti Apple e mi spinsero a comprare un PC ( che presi soprattuto per dare un esame di Java e per qualche videogioco)… ma la mia esperienza coi Mac non si sarebbe fermata qui, ma questa è un’altra storia.
Fonti: Apple History, Wikipedia.