Ciao sono Giorgio Pozzi e in questo articolo ti racconterò di quando Apple volle i Power PC e si alleò con Motorola e IBM.
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Dal cuore di IBM
Il primo prototipo di PowerPC fu l’IBM 801, un processore RISC progettato da John Cocke alla fine degli anni settanta. Da allora IBM investì molto nella sua creatura, finché non fu ritenuta scalabile e pronta al mercato. A quel punto IBM si rivolse ad Apple nel tentativo di stringere una alleanza.
Apple vide la possibilità di dotarsi di processori più potenti dei Motorola 68000, e non si fece scappare l’occasione, coinvolse Motorola e nacque così l’alleanza AIM (Apple IBM Motorola) contro il monopolio Microsoft-Intel.
L’alleanza AIM
IBM e Motorola unirono le forze per rendere il passaggio da 68000 a PowerPC meno traumatico e i nuovi processori sbarcarono sul mercato rapidamente.
Nel giro di poco Windows NT, Solaris, AIX sbarcarono sulla piattaforma, ma i loro clienti in larga parte ignorarono la nuova piattaforma e quindi le versioni dei sistemi operativi furono gradualmente dismesse. IBM ci mise due anni a sviluppare il suo OS/2 per PowerPC e quando finì era ormai troppo tardi.
L’unica che completò la transizione
Solo i Mac di Apple completarono la transizione ai PowerPC riscrivendo le parti essenziali del sistema per PowerPC e integrando un emulatore 680×0 (detto Mac 68K) che poteva eseguire le applicazioni della vecchia piattaforma, ma anche le parti di sistema operativo non riscritte.
Per il programmatore la transizione a PowerPC fu praticamente indolore, l’emulatore si attivava in modo trasparente senza intralciare i programmi. L’utente non si accorgeva di nulla.
Oltre all’emulatore, Apple introdusse anche il Fat Binary, un antenato dell’Universal Binary. In pratica i programmi Fat Binary contenevano sia il codice PowerPC sia quello per 68000 e potevano funzionare su entrambe le macchine.
G3, G4 e G5
Le prestazioni dei PowerPC erano molto elevate e fecero spiccare i Mac a prestazioni effettive, in un mercato in cui i PC facevano a gara solo a chi aveva più MHz. Motorola negli anni 90 sviluppò i G3 e G4, mentre IBM nel 2003 i G5, ma le richieste di Apple faticavano ad essere esaudite, in particolare da IBM coi G5 troppo esosi di energia.
La fine dell’alleanza
Purtroppo, il fatto che tutti gli altri avessero abbandonato la piattaforma finì per minare il progetto. Motorola se ne tirò fuori mentre IBM si concentrò sul mondo delle consolle (Playstation 3, XBox 360 e Wii).
In questo scenario per Apple fu quasi obbligatorio guardare altrove.
Conclusioni
Apple volle i PowerPC e li ebbe, ma di fatto gli unici personal computer PowerPC furono i Mac, nonostante le prestazioni e i vantaggi dell’architettura. Quando però questi processori non furono più in grado di soddisfare le esigenze di Apple questa spostò la sua attenzione su Intel, ma questa è un’altra storia.
Fonti: Wikipedia